Sembra ieri. Che anno. La fine del comunismo, la presentazione di quello che sarà il world wide web, il game boy. E mentre in mezzo a queste rivoluzioni tutti attendono fiduciosi il mondo che verrà, uno sparuto gruppo di ragazzi della bassa fra Bologna e Ferrara comincia un’avventura che rivoluzionerà molte vite, e non solo le loro.
Non sanno ancora di essere i Joe dibrutto, come ancora non lo sa il mondo. Ma d’altra parte, chi si aspettava che il web diventasse quello che é.
Cosa dite? Non é la stessa cosa? Beh, in effetti… però lasciamoglielo credere. Non ci costa niente. Così come a loro non é costato niente sognare di diventare una band. Oddio, niente… se vi sembrano niente migliaia di ore di prove, di viaggi in auto, furgone,aereo, nave… mancano giusto l’elicottero e le astronavi, ma chissà.
In fondo c’è tempo, se in un soffio sono passati già trent’anni. Tanto la musica che fanno e i vestiti che portano non vanno mica fuori moda. Lo sono da sempre. Buffo. Trent’anni fuori tempo. Impresa mica male per chi fa musica.
Ed ora? vi chiederete. Beh, ora il lusso di pensare che nessuno finalmente chiederà più loro, come sempre accade a chi vuole fare questo strano mestiere :” E dopo, cosa farete?”
Dopo si riposeranno. Forse. Ma dopo dopo dopo. Sempre che non ci scappi qualche data con Elvis, James, Michael, Kurt, Aretha… si, ma dopo.
Ora andiamo a ballare. Joe dibrutto. Dal 1989. In poi.